I metodi di calcolo non lineari in Ingegneria Civile sono tuttora considerati con scetticismo nella pratica professionale sebbene il loro uso sia oramai ineludibile ed essi siano operativamente adottati in modo tutt’altro che consapevole. A tal riguardo è sufficiente considerare il carattere puramente convenzionale con cui vengono correntemente eseguite le verifiche di elementi appartenenti a modelli strutturali calcolati con un’analisi dinamica di tipo modale. Infatti, le regole di combinazione delle sollecitazioni associate a ciascun modo comportano la perdita del segno delle sollecitazioni di verifica ed è ben noto che il comportamento di materiali quali calcestruzzo o muratura cambi in maniera significativa a seconda che essi siano soggetti, ad esempio, ad uno sforzo normale di trazione o compressione. Altro aspetto puramente convenzionale nell’analisi dinamica delle strutture, e tutt’altro che meditato nel giudicare la sicurezza del modello di calcolo, è quello che vede le azioni sismiche applicate secondo due direzioni ortogonali, solitamente coincidenti con quelle utilizzate per assegnare il modello, pur sapendo che la direzione del sisma è orientata arbitrariamente rispetto alla struttura. Persino nella verifica più diffusa in ambito strutturale, ovvero quella allo stato limite ultimo delle sezioni, il progettista ignora quasi sempre le potenziali limitazioni delle procedure numeriche che utilizza essendo sostanzialmente legato alle tecniche manuali apprese durante gli studi universitari. Analogamente, si riscontra sempre più spesso nel mondo professionale un credo fideistico ed acritico nelle illimitate capacità predittive delle procedure di “spinta” o “pushover”, attualmente codificate nelle vigente Norme Tecniche per le Costruzioni, in ciò ignorando che esse sono state concepite per strutture regolari. Viceversa, il loro uso nel caso di strutture reali, solitamente non regolari, è tuttora oggetto di svariate proposte in letteratura. Inoltre, le procedure di spinta sono state originariamente concepite per strutture intelaiate sicché la loro estensione al caso di strutture costituite da telai e pareti è tutt’altro che scontata. Dunque, la necessità di diffondere strumenti di calcolo non lineari, in grado di valutare correttamente la capacità portante residua del nostro ingente patrimonio edilizio nonché di progettare nuove strutture, è oggi diventata una realtà non ulteriormente procrastinabile. Tutto ciò premesso scopo del corso è quello di sensibilizzare i progettisti ad un uso corretto e consapevole dei sofisticati softwares non lineari oggi disponibili sul mercato, illustrando le ipotesi e le principali limitazioni di alcune delle procedure di calcolo correntemente utilizzate per l’analisi non lineare delle strutture. Parallelamente verranno illustrati i principali risultati di alcuni studi e ricerche di recente pubblicazione finalizzati alla risoluzione di problemi strutturali non lineari di interesse applicativo. Per l’inevitabile limitatezza del tempo a disposizione, il corso si focalizzerà sugli argomenti di maggiore attualità. In particolare verranno affrontati 1. Una disamina delle principali formulazioni e dei corrispondenti algoritmi numerici impiegati nell’analisi non lineare delle strutture. 2. L’analisi limite e di adattamento (shakedown) di edifici in c.a. e le relazioni esistenti con la verifica allo stato limite ultimo di elementi strutturali. 3. La verifica sismica di volte in muratura con una procedura che generalizza al caso 2D il metodo dei poligoni funicolari. 4. L’introduzione di spettri torsionali, per l’analisi sismica di edifici in c.a., da impiegare, anche in assenza di impalcati rigidi, in alternativa all’uso della cosiddetta eccentricità accidentale. 5. Un confronto tra le indicazioni normative ed i risultati di strategie numeriche avanzate per la valutazione della capacità portante di strutture metalliche snelle. 6. Il calcolo dei profili di classe 4 soggetti ad instabilità locale e distorsionale ed il loro uso per l’analisi di strutture di copertura. 7. La modellazione agli elementi finiti di connessioni metalliche. 8. La discussione di alcuni esempi pratici di adeguamento sismico di edifici esistenti.
Raffaele Casciaro (None)
L'analisi non lineare nella verifica delle strutture: principi e metodi.Stefano De Miranda (None)
Calcolo delle travi in parete sottile soggette ad instabilità locale e distorsionale.Giovanni Garcea (None)
Analisi limite di edifici in c.a.Antonio Madeo (None)
Capacità portante di strutture metalliche snelle: strategie numeriche e indicazioni normative.Francesco Marmo (None)
Il metodo delle superfici funicolari per la verifica sismica di volte in muratura.Carlo Felice Ponzo (None)
Esempi di adeguamento sismico di edifici esistenti.Luciano Rosati (None)
Paolo Rugarli (None)
Modellazione agli elementi finiti di connessioni metalliche: problemi e prospettive.Salvatore Sessa (None)
L'uso di spettri torsionali per la verifica sismica di edifici irregolari.L'iscrizione si effettua attraverso la nostra pagina WEB http://www.cism.it/courses/I1602/ e versando la quota di iscrizione secondo le modalità riportate. Le domande verranno accolte, nei limiti della disponibilità dei posti, nell'ordine in cui perverranno alla Segreteria del CISM di Udine. Per gli ingegneri iscritti all'albo è prevista l'assegnazione di 16 CFP che saranno riconosciuti solo per la presenza pari ad almeno il 90% del tempo di durata complessiva dell'evento. Durante la registrazione on-line, da effettuarsi entro e non oltre il 24 ottobre, gli ingegneri interessati ai CFP sono tenuti a segnalare nel campo note l'ordine di appartenenza e il relativo numero di iscrizione. La quota di iscrizione al corso è fissata in Euro 320,00 (esente IVA art. 10 c.1 n.20/DPR 633/72).